Il GAL Terre di Murgia
L’Area del Gal Terre di Murgia
L’area interessata dalla Strategia di Sviluppo Locale 2014 -2020 del Gal Terre di Murgia comprende il territorio amministrativo di 6 comuni, ricadenti nella provincia di Bari, con una popolazione complessiva di 142.282 abitanti. Si tratta di Altamura, Bitetto, Cassano delle Murge, Sannicandro di Bari, Santeramo in Colle e Toritto.
La SSL del GAL Terre di Murgia, oltre ad avere come riferimento le politiche ordinarie rese disponibili dal PSR 2014 – 2020 per i GAL, implementa una serie di azioni specifiche, integrate e multisettoriali, volte a dare risposta a fabbisogni ed esigenze di sviluppo del territorio, attraverso metodi innovativi e partecipati, che implementino gli elementi di crescita dei flussi economici derivanti da settori agricoli ed extra agricoli a vantaggio della diversificazione strutturale del contesto economico, sociale e reddituale. Essa si fonda su due obiettivi strategici:
Aumentare la competitività del tessuto agricolo ed extra – agricolo nell’Area Gal, migliorandone il livello di produttività, di redditività e di innovazione, attraverso il supporto alla creazione di nuove imprese che valorizzino le risorse produttive endogene, lo sviluppo di filiere esistenti e la creazione di reti e circuiti virtuosi eco-sostenibili in tutti i settori dell’economia locale
Potenziare l’attrattività e la fruizione turistica del territorio, anche in chiave esperienziale, promuovendo gli asset culturali, naturalistici ed artigianali, per ricondurre i diversi punti di forza delle specifiche aree locali all’interno di una strategia di sviluppo unitaria, che produca effetti economici positivi sotto il profilo delle presenze turistiche e, dunque, dell’occupazione e dell’incremento del numero di imprese.
TERRITORIO
ALTAMURA
Altamura, con i suoi 72000 abitanti, è un comune dell’entroterra barese. Più di 12.000 ettari del suo territorio sono inclusi nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Simbolo religioso e storico della città di Altamura è la sua cattedrale in stile romanico, dedicata all’Assunta, fatta costruire nel 1232 da Federico II di Svevia.
La città è famosa per l’Uomo di Altamura, uno dei più importanti ritrovamenti archeologici del territorio. Si tratta di un fossile umano ritrovato nella grotta di Lamalunga: le datazioni sono ancora in corso ma accertamenti sul dna, prelevato da una scapola, sembrano collocarlo nel periodo Neanderthaliano. L’Uomo di Altamura però non è la sola traccia visibile di un passato molto remoto. Infatti, a soli 4 chilometri dalla città, in una cava della località Pontrelli, sono state ritrovate orme di dinosauri fossilizzate in una massa calcarea in ottimo stato di conservazione. Altra particolarità da visitare è il Pulo, una dolina di origina carsica che appare sotto forma di voragine e che si è creata dal continuo convogliarsi delle acque in quel punto. Il diametro del Pulo è di circa 500 metri e la sua profondità massima di 75.
Il territorio dolce e ricco ha favorito, nel tempo, lo sviluppo di un’agricoltura florida, in particolare dedita alla coltivazione dei cereali, accanto alla quale si è sviluppata l’industria di trasformazione del grano, con la produzione di diversi tipi di semole e farine. Il prodotto tipico più famoso della città è appunto il suo pane DOP, a base di lievito madre e semola rimacinata di grano duro, che ha ricevuto nel 2005 la denominazione di origine protetta. Il GAL figura inoltre tra i soci costitutori dell’Associazione di Tutela e Valorizzazione della Lenticchia di Altamura che il 14 settembre 2016 ha visto approvato il disciplinare di produzione dal MIPAAF, ottenendo così la protezione transitoria del Governo italiano per la denominazione di origine protetta.
BITETTO
Bitetto è un comune di 12000 abitanti, situato nell’entroterra barese, in un territorio pianeggiante attraversato dal canale di Lama Lamasinata. Tra le sue principali attrazioni troviamo numerose chiese.
La Cattedrale di San Michele Arcangelo è il più importante monumento del Borgo. Edificata in stile romanico nel 1335 da Mastro Lillo da Barletta, presenta delle ricche statue in pietra e dei capitelli nel portale centrale. L’interno, suddiviso in tre navate, e il campanile risalgono al XVIII secolo. La Chiesa di Santa Maria La Veterana (o Vetere) ha origini antiche e le prime tracce della sua storia risalgono a un documento del 959, anche se altri documenti sembrano far risalire la sua edificazione tra la fine del 1200 e l’inizio del 1300. La Chiesa di San Domenico si trova fuori dalle mura medievali e risale al periodo che va tra la fine dell’XI secolo e la metà del XII. Sede vescovile, Bitetto ospito i Frati Minori Osservanti nel Convento del beato Giacomo, risalente al 1432 che, attualmente, è la sede di formazione per i chierici di teologia. Simbolo del potere nobiliare il Palazzo baronale, o palazzo dei Noya, venne costruito nel 1773 a ridosso delle mura del Borgo. Il Sedile è l’antica sede del Comune, ed era il punto di riferimento per tutto ciò che concerneva l’amministrazione, la giustizia e le attività economiche. Al suo interno erano conservate le unità di misura per il confronto con quelle usate dai forestieri. Qui inoltre risiedeva il Mastro Mercato, che regolava lo svolgimento di mercati, fiere e aste. Tra le manifestazioni importanti troviamo la festa in onore del Beato Giacomo, patrono del Borgo, che si svolge alla fine di aprile. Al frate di origine croata è intitolato l’omonimo Convento, fondato nel 1432, che si presenta come un notevole complesso architettonico, meta di pellegrinaggi, per la presenza di una reliquia appartenuta al Beato.
Il prodotto eno-gastronomico più distintivo è l’oliva termite, alla quale tredici anni a questa parte è dedicata una Sagra, che si svolge nella prima settimana di ottobre.
CASSANO DELLE MURGE
Cassano delle Murge è una cittadina collinare di circa 14.000 abitanti, situata nella provincia di Bari, il cui territorio comprende il capoluogo comunale e i piccoli nuclei di Borgo Parco la Vecchia e Lagogemolo, oltre agli insediamenti residenziali di Borgo Circito, Borgo Fra Diavolo, Borgo dei Pini Mercadante e Borgo Incoronata.
La presenza dei boschi e della foresta di Mercadante, lo rendono ancora oggi una “stazione climatica” famosa per la sua aria salubre. Le origini medievali di Cassano delle Murge sono ancora visibili nelle “case-torri” presenti nel centro abitato. Edificate a partire dal XII secolo, come le torri alle quali erano ispirate, ebbero scarso valore abitativo. Oggi resta la casa-torre di via San Giovanni, che racconta l’architettura e la storia del periodo in cui venne costruita.
Nel centro della cittadina si possono ammirare la chiesetta di Santa Maria dei Martiri, oggi sconsacrata; la Cripta del Crocifisso, il campanile della chiesa Matrice, in stile romanico. Il palazzetto Miani-Perotti, di stile neoclassico e opera dell’architetto cassanese Vincenzo Ruffi; la Torre Civica con la sede municipale; due torri che sono sopravvissute alla cinta muraria medievale che fu invece distrutta e diverse cappelle risalenti al Seicento e al Settecento.
L’agricoltura ha da sempre rappresentato l’attività prevalente di Cassano delle Murge che oggi vanta una grande produzione di mandorle, olive e uva, oltre che del cece nero della Murgia carsica, detto proprio “cece nero di Cassano. Inoltre, negli ultimi anni, si è sviluppato il processo di trasformazione dei prodotti agricoli locali: olive e uva vengono lavorati e imbottigliati e vengono prodotti un ottimo vino e un olio eccellente.
SANNICANDRO DI BARI
Sannicandro di Bari è un comune di 9 982 abitanti della città metropolitana di Bari. Degno di menzione, per il valore storico-artistico, è il Castello Normanno-Svevo, circondato da una strada fiancheggiata da abitazioni private. La sua storia documentata è soprattutto legata al mondo normanno ed inizia nel 1119, con l’attestazione di Emma d’Altavilla, che all’interno del presidio di prima dominazione normanna fa costruire la cappella palatina di San Nicola di Bari, nell’angolo di nord-ovest. Il fossato, invece, del periodo svevo, venne colmato e trasformato in strada nel 1836.
Suggestivo è il centro storico (medioevale), in cui si snodano stupendi vicoli e vicoletti, con qualche esemplare superstite di cunetta medioevale. Di origine medievale è anche la Chiesetta della Madonna di Torre, posizionata a levante, a 2,7 km dal centro urbano, nella quale è custodito un antico dipinto della Vergine, portato in processione il lunedì di Pasquetta.
Il suo territorio è interamente pianeggiante, mentre il clima è tipicamente mediterraneo. Le colture prevalenti sono oliveti (specialità coratina), vigneti (uva da tavola e da vino primitivo), mandorleti ed ortaggi ad uso privato. Non mancano gli alberi da frutta come: il fico, il melo cotogno, il ciliegio, il melograno, il fico d’India, il pesco e il pero.
La sagra delle olive dolci, che si tiene la seconda domenica di ottobre è una grande manifestazione organizzata dall’associazione ARCI locale. In questa occasione, nella piazza che abbraccia il castello vengono allestiti stand di olivicoltori. Vengono offerti ai visitatori degustazioni di olio e di altri prodotti locali. Il tutto è accompagnato da musica con artisti famosi in campo nazionale. Da un paio d’anni, inoltre, durante l’evento si svolgono visite guidate al castello normanno-svevo nell’ambito del progetto “I Princìpi”.
SANTERAMO
Santeramo in Colle è un comune di 26 734 abitanti della città metropolitana di Bari. L’agro presenta i tipici tratti geomorfologici del territorio carsico: un substrato calcareo, con affioramenti rocciosi e presenza di lame, doline e inghiottitoi. L’articolazione morfologica e vegetativa permette di individuare tre zone distinte: il bosco, le Murge, le Matine.
La zona boscosa del territorio è la zona situata in direzione Bari, così chiamata perché anticamente vedeva la presenza di vaste estensioni di querceti, oggi quasi del tutto estinti, che hanno lasciato il posto a terreni coltivati ed aree fortemente antropizzate. Sulla via Alessandriello si trova il bosco Denora, mentre sulla via per Matera vi è il bosco della Parata. Le Murge rappresentano l’elemento caratterizzante il territorio di Santeramo, e sono formate prevalentemente da rocce di natura calcarea, che lo attraversano da Sud a Nord, dal Serrone a Murgia Sgolgore. Particolari sono le quite, sulla via Alessandriello, caratterizzate da una maglia ordinata di muri a secco (i parate), trulletti (i casédde) e specchie. Le Matine, in direzione Matera, sono rappresentate da una vasta pianura, un tempo paludosa, che costituisce la zona fertile di quest’area. Esse presentano estese coltivazioni di cereali oltre che insediamenti rurali.
Tra i monumenti e i luoghi di interesse spiccano la Chiesa di Maria Santissima del Carmine con il Monastero Benedettino annesso, il Santuario Rupestre e le Grotte di Sant’Angelo.
Le attività agricole principali riguardano la coltivazione di uva da vino e dell’ulivo. Il territorio circostante è caratterizzato dalla presenza di numerose aziende zootecniche che generano la produzione di ottimi latticini e formaggi. Da segnalare anche la produzione di vini, tra cui il Primitivo ed il Novello. Santeramo è conosciuta in tutta la zona come la “Città della carne di cavallo”, che può essere acquistata e degustate nelle tante rosticcerie locali.
TORITTO
Toritto è un comune di 8.475 abitanti della città metropolitana di Bari Il suo territorio, ricadente all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, presenta terreni coltivabili (uliveti e mandorleti), i pascoli delle “Regie difese“ e zone dove in passato svernavano le greggi provenienti dall’Abruzzo.
Degne di menzione sono le due piazze, la “piazza vecchia” (piazza Vittorio Emanuele II), sulla quale si affaccia “Palazzo marchesale” (o “Castello marchesale”, attestato dal 1167), e la “piazza nuova” (piazza Roma, poi piazza Aldo Moro), con al centro una fontana dedicata ai caduti delle guerre mondiali. Presso la “piazza vecchia” si erge la Torre dell’Orologio con una porticina sulla via di Santa Maria, sul cui frontale è scolpito in rilievo “1564“. L’unica frazione di Toritto è Quasano, una località di villeggiatura situata nell’altopiano delle Murge (a 380 m s.l.m.), a circa 11 km dal capoluogo comunale, popolata maggiormente nella stagione estiva. Vi si trovano una cappella dedicata alla Madonna degli Angeli, edificata prima del 1710 e l’omonima chiesa, costruita a partire dal 1872, e recentemente restaurata. È un borgo che lambisce l’area naturale protetta dal Parco Nazionale dell’Alta Murgia, meta di escursionisti e amanti della natura. Il clima mite e il terreno fertile permettono la coltura dell’ulivo e della vite. A Toritto sono inoltre sviluppate varie cultivar autoctone di mandorlo che portano il nome di antichi cittadini torittesi. Le principali sono la “Antonio De Vito”, la “Genco” e la “Filippo Cea” (di cui sopravvive la pianta “madre” ) Essa risulta inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T) del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) ed è, inoltre, un presidio Slow Food.
DI INTERESSE
Splendide masserie si incontrano per tutto l’agro, alcune delle quali presentano anche una struttura difensiva. Le masserie sono fra strutture agricole più caratteristiche della Murgia e della Puglia. Sono edifici architettonici, ma anche espressioni di una storia contadina e sociale: hanno attraversato la storia delle dominazioni che si sono succedute nel corso dei secoli in Puglia ed insieme a loro hanno cambiato la loro struttura agricola e costruttiva.
Per quanto concerne la natura e l’ambiente , Le Quite, il cui toponimo è di derivazione dialettale dal termine “quote”, rappresentano la parcellizzazione di una vasta area a sud-est del territorio santermano, appartenuta al demanio pubblico. Le quote furono distribuite ai contadini nullatenenti in seguito alla riforma Murattiana, a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Fra i luoghi di maggior richiamo turistico vi è il Pulo di Altamura.
È una grande dolina carsica formatasi per erosione e successivo crollo della volta di una cavità sotterranea. Si trova a circa 6 km dall’abitato di Altamura sulla strada provinciale per Quasano, a circa 500 metri s.l.m. Di forma quasi circolare, ha un diametro di 500 metri circa, perimetro di 1800 metri circa, profondità di 80.
Il paesaggio murgiano è il risultato della lunga e costante presenza dell’uomo: dell’imperatore, del contadino, del pastore, del boscaiolo che insieme al clima hanno delineato la struttura di uno dei luoghi più singolari dell’area mediterranea. Il paesaggio murgiano non è tuttavia statico, gli scenari cambiano drasticamente ad ogni stagione.
Hanno infatti un fascino diverso a seconda della luce e del periodo dell’anno.
Oltre all’ambiente naturale, non possono essere non tenuti in considerazione le edifici sacri, fra cui la Cattedrale di Altamura.
Nel 1232 l’imperatore Federico II di Svevia ne ordinò la costruzione, dedicandola all’Assunta. La rese chiesa palatina, dipendente direttamente da lui. A tre navate, in stile romanico, nel 1316 crollò quasi del tutto a causa di un terremoto. Re Roberto d’Angiò la fece ricostruire da maestranze bitontine con una nuova entrata.
Oltre alle chiese, i turisti devono soffermarsi, vista la bellezza, sui palazzi storici che impreziosiscono Altamura.
Fra i più belli e più antichi quello costruito probabilmente nel Quattrocento dal feudatario principe Raimondello Orsini del Balzo, su una fabbrica già esistente, è adiacente alle mura medievali, inglobato sulla Porta Bari. Si sviluppa su tre piani, occupando un intero isolato. Sontuoso è il portale rinascimentale.
Per la storia e la cultura va annoverato Francesco Netti (1832-1894) tra i massimi esponenti della pittura napoletana e pugliese dell’Ottocento. Nasce a Santeramo da famiglia di proprietari terrieri. Dopo aver conseguito la laurea in Legge presso l’Università di Napoli, sceglie di coltivare la sua passione per la pittura. Ho come maestri gli artisti napoletani Domenico Morelli e Michele De Napoli.
Anche Santeramo in Colle vanta uno splendido palazzo nel suo centro storico.
La struttura principale ha oltre duecento anni; ingloba una torre circolare che si fa risalire all’XI-XII secolo. In passato era dotato anche di un giardino. Si consiglia la visita alla Cattedrale dedicata a Sant’Erasmo, che fu costruita nel 1729 su una antica cappella preesistente dedicata a Santa Maria della Lama. È a tre navate con grandi pilastri in finto marmo (1860). L’interno conserva diverse opere di rilevante valore artistico: una “croce processionale” in argento (XV secolo), un bassorilievo della Madonna Odegitria, attribuita a Francesco Laurana (1471-1474).
Fra le personalità di spicco legate ad Altamura non possiamo non ricordare Giuseppe Saverio Raffaele Mercadante che è uno dei più importanti musicisti italiani dell’Ottocento. Nacque nel 1795 ad Altamura e sin dalla giovane età iniziò i suoi studi a Napoli. L’esordio avvenne nel 1818; venne, infatti, incaricato di scrivere dei balli per il Teatro San Carlo. Riscosse grande successo soprattutto in Spagna, Portogallo e Austria.
Sono veramente tanti i monumenti e i luoghi di interesse sul territorio. Testimonianza del tipo di fortificazione di età classica (V-IV sec. a.C.), diffuso anche in altri centri della Peucezia, le mura megalitiche di Altamura si presentano come un doppio circuito: una cinta interna, più piccola, che racchiudeva l’acropoli, con un sviluppo di circa 1500 metri, ed una esterna, più ampia, che si estendeva per 3600 metri.
Non mancano i musei. Si consiglia di visitare quello di Altamura che è situato in via Santeramo. Rappresenta il più importante museo statale del territorio. Nato nel 1964 per volontà dell’ABMC (Archivio Biblioteca Museo Civico) di Altamura, è stato poi ceduto allo Stato nel 1987 . La sua realizzazione è stata possibile anche grazie allo straordinario impegno di Fabio Perinei, nota figura politico locale.
Caratteristiche le porte e le piazze.
Ubicate in corrispondenza dei quattro punti cardinali, le porte di accesso all’acropoli erano poste lungo la circonferenza del circuito murario risalente all’ età classica, poi fortificato in età medievale. Seguendo in senso orario il percorso della cinta muraria da Nord ad Ovest, si incontra la porta oggi meglio conservata (delle restanti porte, invece, non rimane quasi nulla.
Molto caratteristici sono i claustri.
Derivanti dal termine latino claustrum (spazio chiuso), in dialetto locale anche gnostre, i claustri costituiscono un elemento di unicità grazie alla loro storia e all’originalità architettonica. Rappresentano la simbiosi di varie etnie, chiamate ad Altamura dall’imperatore Federico II di Svevia nel 1232 con l’intento di ripopolare la città, concedendo esenzioni fiscali.
Nonostante l’immaginario che caratterizza il territorio del Gal Terre di Murgia sia legato alla influenza normanno-sveva, e in particolar modo a quella della figura dell’imperatore Federico II, la sua storia affonda le radici in un passato ben più remoto.
Consiglio di Amministrazione
MASSIMILIANO SCALERA – Presidente CdA
Piazza Resistenza n.5
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70022 Altamura (Bari) Italy
Tel. +39 080 310 62 52
Fax 080 310 44 97
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INTERVISTA
Quale è il territorio su cui insiste il GAL?
L’area interessata dalla Strategia di Sviluppo Locale 2014 -2020 comprende il territorio amministrativo di 6 comuni, ricadenti nella provincia di Bari, con una popolazione complessiva di 142.282 abitanti divisi fra:Comune di Altamura, Comune di Bitetto, Comune di Cassano delle Murge, Comune di Sannicandro di Bari,Comune di Santeramo in Colle,Comune di Toritto.
Il Gal Terre di Murgia
Il Gal Terre di Murgia scarl (già Gal l’Uomo di Altamura Scarl) si costituisce nel 1998, in virtù dell’attuazione del Programma Regionale Leader II, finalizzato a promuovere lo sviluppo integrato, endogeno e sostenibile delle aree rurali.
Il GAL “Terre di Murgia”, nel corso degli anni, è stato protagonista nell’uso di fondi pubblici a valere della gestione di progetti di sviluppo locale, con i seguenti cicli di programmazione:
Leader II – Programma Iniziativa Comunitaria finanziato da CE 94/C 180/12 del 01.07.1994 (1994-1999);
Fase di transizione (2000 -2006)
Programmazione PSR Puglia 2007/2013 – Leader
Oltre alla gestione dei progetti di sviluppo locale, nell’ambito del PSR Puglia, il GAL ha gestito altre progettualità utilizzando Fondi pubblici non Leader
Per il perseguimento della SSL sono stati individuati 2 Ambiti Tematici di intervento tra quelli previsti dall’Accordo di Partenariato e dal PSR Regione Puglia 2014/2020.
L’individuazione degli Ambiti Tematici, pienamente condivisa “dal basso” attraverso una intensa attività di animazione del territorio, sessioni informative ed incontri pubblici, ha fatto emergere quanto, grazie alle esperienze pregresse del Gal Terre di Murgia in materia di sviluppo locale e nell’ approccio Leader in Puglia, siano cresciute le competenze e le esperienze maturate dei soggetti facenti parte del partenariato; esperienze, competenze e professionalità che hanno contribuito in misura notevole a rafforzare la qualità della progettazione.
Lo studio delle caratteristiche fisiche e infrastrutturali dell’Area Gal, del contesto socio – economico, le attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della popolazione locale, degli operatori, dei portatori di interessi singoli e collettivi, pubblici e privati, hanno permesso di costruire e definire l’analisi SWOT del territorio del Gal Terre di Murgia Scarl.
La SWOT (streghts, weaknesses, opportunities, threats) rappresenta, a tutti gli effetti, uno strumento di analisi indispensabile per poter attuare delle politiche di sviluppo territoriale, in grado di evidenziare le reali problematiche e potenzialità presenti in un’area, e permettere quindi, ai soggetti attuatori, la scelta più opportuna e strategica per uno sviluppo sostenibile del territorio. Le opportunità di valorizzazione dell’Area sono state associate alle principali funzionalità ed attività già presenti all’interno dei Comuni del Gal Terre di Murgia Scarl o di cui si propone la crescita e lo sviluppo ai fini del miglioramento stabile della qualità della vita e della valorizzazione delle risorse territoriali ed economiche ivi presenti. Dal percorso di coinvolgimento attivo della popolazione locale, incontri pubblici e tavole rotonde, oltre che dalle informazioni acquisite dagli strumenti social, e – partecipation, meglio descritti nel cap. 4 “Attività di partenariato”, l’analisi SWOT racchiude in sè il territorio oggetto di intervento, i settori interessati e i singoli comparti, per poi restituire una visione unitaria della zona di programmazione e protagonista dell’attuazione della Strategia di Sviluppo Locale. Punti di forza e di debolezza identificati ed individuati sono stati dapprima gerarchizzati, e successivamente posti in stretta relazione con le opportunità e le minacce emergenti, assumendo caratteristiche peculiari, uniche e specifiche dell’Area GAL.
Sono tanti i progetti in cantiere?
Sì, certo a cominciare dall’Open day organizzato dai GAL (Gruppi di Azione Locale – Agenzie di Sviluppo Territoriale) pugliesi delle province Bari, Barletta-Andria –Trani e Foggia, tra i quali il GAL Terre di Murgia, con la collaborazione di Assogal Puglia, e la partecipazione di Invitalia. In questa occasione c’è la presentazione di 20 start-up di successo, italiane ed europee, già avviate, oltre che l’illustrazione di opportunità di finanziamento e bandi attraverso cui concretizzare nuove idee imprenditoriali.
La peculiarità delle ricette del territorio è fondamentale?
Indubbiamente. “PADRE PEPPE” CASALINGO Questa ricetta è la versione casalinga del liquore brevettato dal Caffè Striccoli, già Ronchi (u Pàtre Péppe du Cuafé Rònche), ubicato in corso Federico II di Svevia ad Altamura. Ma anche il
“IL PADRE PEPPE, ELISIR DI NOCE”
Caratterizzato da un colore marrone scuro e da un sapore e profumo molto intensi, è il più importante, famoso e commercializzato liquore altamurano, la cui ricetta è attribuita ad un frate cappuccino del ‘600, Giuseppe Ronchi, che creò un elisir per curare anima e corpo dal freddo dell’inverno e dalla calura estiva.
Non possiamo dimenticare la mandorla murgiana.
Riconosciuta come una delle produzioni primarie del territorio murgiano, la mandorla, regina della pasticceria altamurana, viene trasformata in dolci prelibati e di accurata fattura. Primo, tra gli alberi, a fiorire, la mandorla si presenta con un frutto denso di olii ed aromi. Diverse le ricette create in pasticceria, ed apprezzate su tutto il territorio nazionale.
Ci racconti un altro prodotto di eccellenza?
Indubbiamente la lenticchia altamurana , ma anche il carboncello , re dei funghi.
Conosciuto col nome scientifico di Pleurotus eryngii, il fungo cardoncello si presenta con un cappello marrone scuro ed il gambo biancastro ed è il re indiscusso della cucina murgiana. Viene cucinato e presentato in svariati modi: da solo o come contorno, nel ragù o sottolio, fritto, gratinato o arrostito, e in ogni caso è una prelibatezza.
Non possiamo dimenticare la carne.
Il territorio del Gal Terre di Murgia, con i suoi immensi pascoli incolti è stato tradizionalmente utilizzato sia come luogo di transumanza sia per l’allevamento di animali, in particolar modo di ovini. I comuni in cui è più rilevante l’allevamento di ovini da carne sono Santeramo in Colle e Altamura.
Anche la lavorazione del latte ha la sua rilevanza, visto l’ambiente rurale dell’Alta Murgia.
I ritrovamenti di bollitoi per il latte in rame risalenti al neolitico testimoniano la chiara vocazione silvo-pastorale del territorio, che ha determinato il fiorire, dal 1500 in poi, dell’industria armentizia organizzata negli jazzi e nelle masserie.
Da annoverare quindi la secolare produzione e lavorazione della carne e del latte, una vera e propria attività artigianale, fatta di processi antichi, tramandati di generazione in generazione.
Che c’è da segnalare per il commercio ed artigianato.
Santeramo, è considerata la capitale del mobile imbottito
Santeramo, terra di artigiani del mobile. Maestranze che hanno tramandato nei secoli la tradizione, fino a che non si è trasformata in industria. Centinaia di famiglie santermane, oggi, legano il loro reddito al gruppo Natuzzi, marchio che produce e vende salotti con rivestimento in pelle, tessuto e microfibra.
Tra le bellezze del centro storico della città di Altamura sono contemplati anche i forni antichi. Tra i più belli e caratteristici, degni di menzione sono: il forno S. Chiara, uno dei primi forni pubblici della città- in cui vi hanno impastato il pane ben otto generazioni di fornai-, situato in via L. Martucci.
Quali sono i mestieri tradizionali dell’ Alta Murgia?
I mestieri tradizionali del territorio dell’Alta Murgia, e in particolare quelli di Altamura e Santeramo in Colle, raccontano la storia e le radici di un territorio, fatto di ebanisti, tessitori, ceramisti, orologiai, orafi, fabbri, pastori, contadini i cui prodotti sono un connubio tra artigianato e opere d’arte, frutto di procedimenti tramandati nel tempo e uniche per la loro fattura.
Molto bella anche l’oggettistica in ceramica, terrecotte, sculture, maioliche, complementi di arredo, oggettistica minuta.
Un territorio da conoscere, gustare, assaporare e visitare.